1. Inno alle Apuane - coro FMIR Carrara
|
||||||||||||||||||
Primo giorno: Partendo da Carrara si segue la strada per Campo Cecina dove, a quota 1230 metri circa, il pullman può parcheggiare a breve distanza dal rifugio Carrara (1320 m). Affacciandosi alla balconata che delimita il parcheggio, notevole è la vista sulla vallata sottostante, tutta bianca per la innumerevoli marmifere, che noi apprezzeremo solo per pochi istanti a causa della densa foschia che sale veloce dalla costa tirrenica. Procedendo per poco più di un chilometro su strada asfaltata si raggiunge Foce di Pianza (1289 m), una vasta area tutta bianca coperta di detriti, massi di marmo e polvere bianca. Tramite il sentiero 173, che aggira le ripide pendici occidentali del monte Sagro alternando tratti rocciosi ad erbosi (alcuni passaggi attrezzati con funi fisse per la notevole esposizione su sentiero molto stretto), si perviene alla Foce del Fanaletto dove si scollina transitando sul lato settentrionale del Sagro. Il percorso in questo versante procede dapprima in leggera discesa per poi mantenere una quota pressochè costante (intorno ai 1300 m circa, attraverso bellissimi boschi a faggio) fino al rifugio-capanna Garnerone (1260 m, in ristrutturazione). Oltre la capanna si prende il sentiero 37 che porta alla Foce di Giovo, un’ampia sella erbosa che mette in comunicazione le valli Orto di Donna e Vinca, alla base del Pizzo d’Uccello, una delle cime più rocciose e spoglie delle Apuane. Alla Foce di Giovo si scavalca la cresta Garnerone e ci si affaccia sulla valle detta “Orto di Donna”. Il sentiero 179 transita sotto le pendici orientali del monte Grondilice, sovrasta la “Cava 27” e raggiunge infine il rifugio Orto di Donna (1496 m), nella cornice del Grondilice stesso, del monte Contrario e del Pisanino, il più alto delle Apuane. Il rifugio ci ospiterà per la notte. (Ore 7,00 circa dal parcheggio).
Secondo giorno: L’indomani mattina, dopo la colazione in rifugio, si riprende il sentiero 179 che transita per la Foce di Cardeto e procede in direzione del Passo della Focolaccia, letteralmente devastato dalla strada e dalle numerose cave di marmo, conservando comunque un fascino particolare. Nei pressi del passo sorge il bivacco Aronte (1620 m), il più alto rifugio delle Apuane. Dal bivacco si procede in discesa lungo la strada di cava per imboccare il sentiero 166 che segue, sempre in discesa, una vecchia, ripida e pietrosa “via di lizza” con belle vedute su un ambiente molto selvaggio, su valli strette e profonde e sul lontano borgo di Resceto. Lungo la via di lizza sono visibili i pali in legno, infissi nel marmo, su cui si avvolgevano le corde per sostenere e guidare la discesa dei blocchi lungo la lizza stessa. Come il navigante che, dalla tolda della nave, con rinnovato vigore grida “terra!” così l’escursionista, con discrezione grida “mare!” dall’erta via di lizza. Beh, proprio mare non era bensì una lontana, piccola porzione di costa tirrenica. La discesa è lunga e faticosa poichè “la lizza” è erta e piena di sassi smossi; essa diviene infine più agevole e regolare in prossimità dell’incrocio con la più famosa Via Vandelli che scende, ottimamente ristrutturata, dal Passo della Tambura. La Via Vandelli fu progettata nel 1738 dall’ingegnere e cartografo abate Domenico Vandelli per collegare il ducato di Modena alla città di Massa senza dover attraversare lo Stato Pontificio ed il Graducato di Toscana. L’escursione termina nel piccolo borgo di Resceto, dove attende il nostro pullman, a quota 500 metri circa, dopo circa sette ore dal rifugio Orto di Donna. Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: in rosso primo giorno; in giallo secondo giorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
Travelers' Map is loading...
If you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
If you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Cosa ne pensi di questa pagina? Lascia il tuo commento:
Non è richiesta la registrazione, bastano pochi secondi!
Sottoscrivi
0 Commenti
Recenti
Ti consiglio di visitare anche le seguenti pagine:
« Col dei Bos e cima FalzaregoCima dell’Omo e Giovo »