1. Inverno II mov - Vivaldi
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Anello del Monte Plische (ore 5 senza soste).
Risalendo la valle d’Illasi fino a Giazza e proseguendo poi per valle di Rivolto, si perviene con l’auto al parcheggio del rifugio alpino Revolto (1336 m). Per il calendario siamo al primo giorno di marzo ma guardandosi attorno si potrebbe affermare che siamo avanti di almeno due mesi, considerando la quasi assoluta mancanza di neve sui pendii occidentali del monte Plische (1991 m). Chiazze di neve gelata resistono soltanto nelle zone in ombra. Decidiamo pertanto, anche sulla base della temperatura mite già di buon mattino (sono le ore 9,15), di lasciare le ciaspole nel bagagliaio dell’auto e di portare con noi soltanto i ramponi. Dal rifugio, in breve si raggiunge il passo Pertica (1573 m), con il rifugio omonimo chiuso e stupendo balcone naturale orientato sulla Lessinia e gruppo Adamello-Presanella più lontano. Si procede quindi, in parte sulla vecchia carrareccia militare, manufatto della Grande Guerra, e parte su sentiero che ne taglia i tornanti, verso il passo Pelagatta (1776 m) nei pressi del quale sorgono il rifugio Scalorbi e la piccola chiesetta alpina, adibita altresì a bivacco invernale. Al passo si procede in direzione sud, sul 202, verso il passo Campobrun (1831 m) dove il sentiero si biforca per proseguire invece sul sentiero 111 verso il Forcellino Plische, nostra meta. Continuo a parlare di sentieri, ben segnati con cartelli verticali, ma dal passo Pelagatta si ritorna in ambiente invernale con neve abbondante e sufficientemente compatta e tale si manterrà fino al forcellino Plische che raggiungiamo intorno alle ore 12,15. Il forcellino attraversa la bancata detritica del versante est del monte Plische, meno di cento metri sotto la cima, difficilmente affrontabile da questo versante, in questa stagione e senza un provvidenziale caschetto a protezione di sassi che qualche scriteriato camoscio, disturbato dalla nostra presenza, fa precipitare dalla cresta sommitale. La discesa verso il passo Tre Croci (o della Lora, 1716 m) è molto ripida ed impegnativa per il manto nevoso che cede sotto gli scarponi (ramponi inutili) ed il ghiaione mobile sottostante. Il sentiero si innesta quindi sul 110, che proviene dal rifugio Battisti, poco più in basso del passo che occorre quindi risalire brevemente. Al passo si ritorna sul versante occidentale del monte Plische e nuovamente in ambiente primaverile. La neve è praticamente scomparsa e dal fondovalle risalgono correnti di aria calda che quasi disturbano la pelle. Il bosco ombroso concede un pò di tregua al soleggiamento che ci ha accompagnato per tutto il percorso; non il ripido sentiero che seppur in discesa, concede ben poche distrazioni. Si perdono più di quattrocento metri dal passo Tre Croci all’incrocio con il sentiero che riporterà, nuovamente in salita, verso il rifugio Revolto (ore 2 dal Forcellino Plische).
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.
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Mappa della cima:
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