1. Piano Sonata in A major parte - Schubert
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Superata la piazza principale di Pozzale, in comune di Pieve di Cadore, si prosegue seguendo le indicazioni per il rifugio Antelao lasciando l’auto un centinaio di metri prima che la strada si biforchi, conservando però l’indicazione per il rifugio da entrambe le parti.
Al bivio giriamo a sinistra. La carrareccia, inizialmente asfaltata ma chiusa al traffico veicolare, sale in maniera tranquilla nel fitto bosco ed incontra, poco dopo, un secondo bivio con l’itinerario principale che prosegue verso destra (Alta Via n. 4 – 5) mentre a sinistra si stacca una traccia di sentiero segnalato lungo il ripido versante meridionale del monte Tranego, variante del 253 detta “delle Grave”, che risulterà essere la più faticosa ma la più veloce per raggiungere la vetta. L’innevamento recente non è eccessivo e non richiede l’uso delle ciaspole. Dopo poco meno di due ore il sentiero si raccorda nuovamente con la strada forestale ed in breve si raggiunge un’ampia sella sotto la cima del monte Tranego dove si trova una graziosa baita in legno e, poco oltre, l’ex rifugio De Pluri, oggi privato e chiuso. Con una piccola deviazione si sale in vetta, quasi irrilevante per altezza ma con un eccezionale panorama sulla catena degli Spalti di Toro ed il monte Cridola, sul lago di Cadore e sulla catena delle Marmarole (ore 2,30 dalla partenza). Panorama dalla cima verso nord-est: gruppo delle Marmarole. … magari era la bellezza di quello che raccontava che l’aveva a poco a poco sopraffatto. La meraviglia gli strozzava le parole in gola. E nei suoi silenzi, che erano ammutolita emozione, riposavano i buchi neri della sua mente. (Castelli di rabbia – Alessandro Baricco)
Panorama dalla cima verso est-sud: Cridola e Spalti di Toro. Si ritorna verso l’ex rifugio, la baita in legno e nuovamente sulla carrareccia che, in discesa, raggiunge forcella Antracisa (1693 m) dove si trova il rifugio Tita Panciera (chiuso). Con un lungo traverso in salita, alle pendici settentrionali del monte Dionisio, si continua sino alla spaziosa sella di Pradonego ed al Rifugio Antelao (1796 m, ore 0,45 dalla vetta). La posizione del rifugio è molto panoramica; verso ovest si ammira la maestosa piramide del monte Antelao, mentre verso nord la vista è preclusa dalla catena delle Marmarole. La sella di Pradonego costituisce un meraviglioso balcone naturale sul Cadore, sulla val d’Oten a nord e la valle del Boite a sud-ovest. Di proprietá del CAI di Treviso, il rifugio Antelao fu voluto e costruito nel 1948 dalla scrittrice e alpinista Alma Bevilacqua (più conosciuta con lo pseudonimo di Giovanna Zangrandi) per valorizzare una zona dolomitica poco nota, da lei apprezzata ed amata durante la lotta partigiana. Ritornati presso forcella Antracisa, si opta per il sentiero n. 250 (tutta la zona è ottimamente segnalata) che scende ripido in mezzo al bosco verso il rifugio Prapiccolo (1366 m), sul versante settentrionale del monte Tranego. Presso il rifugio si ritorna sulla strada forestale che sovrasta la val d’Oten che, con ampio giro sulla conca di Calalzo, riporta verso la località di Pozzale ed al bivio iniziale con la doppia indicazione per il rifugio Antelao (poco meno di due ore dal rifugio).
(Tutte le foto non firmate sono attribuibili ad Alberto Zerbini)
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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