Altopiano di Asiago (Prealpi venete)
Data escursione: 16 Agosto 2024Vetta: Cima Caldiera - 2.124 m
Vetta: Monte Ortigara - 2.106 m
Vetta: Cima Lozze - 1.959 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Tra Ortigara e Caldiera: il calvario degli alpini (magicoveneto.it)
Tra il 10 ed il 29 giugno 1917, tra assalti e contrassalti sugli aridi crinali tra l’Ortigara ed il sottostante infernale vallone dell’Agnella, vennero sacrificati oltre 28.000 giovanissimi soldati italiani e 8.000 austroungarici.
Sull’arida cima è stata eretta una colonna mozza per non dimenticare.
In fondo, al Lozze, sull’alta colonna la Madonnina volge il suo silenzioso sguardo verso questo disumano luogo di inutile sofferenza.
Era questo il cuneo più a nord della prima linea di arroccamento austroungarica nell’altipiano di Asiago, linea che si estendeva dall’Ortigara, il Colombara, il Zebio, l’Interrotto e la profonda incisione della Val d’Assa, dal luglio 1916 al dicembre 1917, dopo la ritirata dai punti di massima conquista a seguito della Strafexpedition del maggio 1916.
Il 16 giugno 1916, esaurita la spinta offensiva, il comando austroungarico decise di ritirarsi su posizioni più facilmente difendibili. Questo è il settore che vide il maggior sacrificio di sangue della prima guerra mondiale, la guerra di posizione sulle trincee durò per oltre un lunghissimo, interminabile, anno e con in mezzo il rigidissimo inverno del 1916/17.
Sentieri 841-840 CAI Asiago
Ripetizione della medesima escursione portata a termine nella primavera del 2011.
Escursione ad anello, percorsa in senso antiorario, con partenza ed arrivo presso il piazzale Lozze (1771 m). Il piazzale si raggiunge in auto da Gallio (19 km di strada parzialmente asfaltata).
Il sentiero Cai 841, sulla destra del piazzale per chi arriva, risale su carrareccia militare il costone di cima Campanella. Nei pressi di una radura, esposta ad est sotto cima Caldiera, un bivio verso sinistra scavalca il filo di cresta mediante uno stretto intaglio nella roccia e dirige verso il Pozzo della Scala a nord oppure verso la chiesetta del Lozze ed il rifugio Cecchin a sud.
Qui si incontrano importanti resti di baraccamenti e grotte di quel periodo bellico; proseguendo si contorna tutto il versante est della Caldiera, pervenendo con alcuni tornanti al caratteristico intaglio di cresta, appena sotto la cima, fortemente inciso da opere belliche, grotte e trincee. Seguendo la ripida cresta si può raggiungere in breve la cima della Caldiera (ore 1,30 dal Lozze).
Cima Caldiera costituiva la base di appoggio delle truppe italiane per l’assalto all’Ortigara; il fronte di difesa era appostato lungo una linea che andava dal monte Lozze al monte Campanaro, sul versante ovest della Caldiera.
Ritornati all’intaglio di cresta, si scende l’ampio vallone roccioso ad ovest della cima fino alla depressione denominata Pozzo della Scala (2004 m), caratterizzata da numerosissime opere di scavo, ricoveri e trincee. Senza raggiungere il baito Ortigara, che toccheremo al ritorno, si prende a salire il versante est dell’Ortigara e guadagnare l’evidente sentiero che conduce al passo dell’Agnella (2008 m), all’estremità nord della piattaforma dell’Ortigara ed a picco sulla Valsugana. Al passo si possono visitare le opere militari di “Quota 2003”.
Un tratto roccioso ripidissimo, con alti scalini in pietra ed un corrimano in acciaio che agevola l’approccio ad una breve galleria elicoidale (“galleria Biancardi”), è necessario per guadagnare la spalla nord della piattaforma dell’Ortigara, dove si trova il Cippo Austriaco (2086 m, ore 1,30 dalla Caldiera). Si attraversano brevemente le devastate bancate rocciose per raggiungere la quota di Cima Ortigara, dove si trova il Cippo Italiano, posato nel 1920 per non dimenticare il sacrificio di tanti giovani soldati.
l’Ortigara non è una vera cima ma una spalla della dorsale di Cima Dodici. Prima della battaglia non aveva nemmeno un nome, assunto poi dal vallone e dal baito sottostante per via delle ortiche del magro pascolo. Ancor oggi è un luogo estremamente desolante.
Si scende il sottostante vallone sul segnavia 840, AVGG, “Alta Via della Grande Guerra”, attraversando ancora numerose trincee. Raggiunto il baito Ortigara (precario ricovero in caso di emergenza, a quota 1973 m), si segue l’evidente sentiero tricolore che, attraversando sassi fortemente erosi, numerose doline e distese di mughi, conduce, con un ultimo strappo in salita, a Cima Lozze con la Madonnina a vegliare i campi di battaglia, la chiesetta ed il rifugio Cecchin (poco più di un’ora dall’Ortigara).
Ancora una quindicina di minuti sono necessari per scendere al piazzale Lozze ed al parcheggio.
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.