Gruppo del Sorapis
Data escursione: 10 Agosto 2022Vetta: Forcella Marcuoira - 2.307 m
Vetta: Ciadin del Loudo - 2.243 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Una perla nelle Dolomiti, un gioiello (in)custodito dal Dito di Dio
Premessa: Il piccolo lago è una delle più belle mete escursionistiche delle nostre montagne, ma l’inciviltà di molti rischia di rovinare per sempre questa perla incastonata nella roccia del Sorapis. Purtroppo, al pari di altre mete che possono vantare fantastici scenari, l’afflusso incontrollato delle folle sta seriamente mettendo in pericolo l’integrità e l’armonia del luogo. Il pericolo non è dato soltanto dalla quantità di gente che si reca al lago del Sorapis, ma soprattutto dalla maleducazione e poco senso civico di molte persone, che noncuranti della bellezza del posto abbandonano rifiuti di ogni genere in questo piccolo angolo di paradiso. (by Enrico Maioni – https://www.guidedolomiti.com/escursioni-trekking/lago-di-sorapis-rifugio-vandelli/)
Partenza ed arrivo: parcheggio presso l’albergo al passo Tre Croci (1808 m circa), sulla strada che da Cortina d’Ampezzo porta al bivio di Dogana Vecchia. A sinistra si procede in direzione di Misurina mentre a destra si scende verso Auronzo.
Escursione ad anello: impegnativa (EE), per lunghezza del tracciato (circa 14 km) e tipi di sentieri, parte in bosco e parte in alta quota dove risultano attrezzati su brevi tratti molto esposti; non è comunque necessaria l’attrezzatura da ferrata se si procede con cautela. Escursione compiuta in senso antiorario.
Sentieri: dal passo Tre Croci, in prossimità dell’hotel, si segue il largo e facile sentiero sterrato n. 213 che si immerge nel suggestivo bosco del Ciampo Marzo. Affrontato in costante salita, il sentiero raggiunge, con relativa facilità, il bivio di Tardeiba (2131 m). Qui, il n. 213 continua a destra in direzione del Faloria mentre svoltando a sinistra si segue il sentiero 216 in direzione della forcella Marcuoira e del rifugio Vandelli.
Il paesaggio circostante, in prevalenza verde ed erboso, man mano che ci si avvicina alla forcella diventa sempre più roccioso e ghiaioso. Nell’ultima parte della salita esso si trasforma in una traccia abbastanza ripida e faticosa. Dalla forcella Marcuoira la vista spazia a nord sul gruppo delle Tofane, sul Pomagagnon e sul Cristallo, che ci lasciamo alle spalle, mentre di fronte a noi l’attenzione viene catturata dal caratteristico altopiano del Ciadin del Loudo.
Si attraversa l’altopiano con alcuni saliscendi affrontando, obbligatoriamente, un breve e facile tratto esposto, adeguatamente attrezzato, che aggira (quota 2243 m) le cime del Ciadin del Loudo. Anche quest’ultimo punto, è caratterizzato da un magnifico e vasto panorama, che si apre sull’incantevole conca cadorina della Val d’Ansiei e sulle Dolomiti di Sesto che la delimitano a nord-est. Ci attende ora una lunga e ripida discesa, sempre sul sentiero 216 (Altavia n. 3) che taglia il versante meridionale del Ciadin del Loudo, all’interno di una fitta “mugheta“, bosco di pino mugo di bassa statura, fondamentale per stabilizzare i pendii ed ospitare biodiversità.
All’improvviso appare la stupenda visione della conca del lago (1923 m) e del vicino rifugio Vandelli, della sezione del CAI di Venezia (1928 m).
Sulla sponda del lago, frequentato in questa stagione da centinaia di escursionisti, ci concediamo una lunga sosta per ammirare le sue acque dal meraviglioso color turchese; meriterebbe un sosta ben più lunga se non dovessimo fare i conti con il tempo necessario per il ritorno.
Dopo una breve visita al vicino rifugio Vandelli, ci incamminiamo sul sentiero n. 215 in una lunga processione di escursionisti che salgono e scendono. Pur presentando anch’esso brevi tratti attrezzati, è molto più frequentato del sentiero percorso all’andata.
Tempi di percorrenza: poco meno di quattro ore complessive, con andamento lento, per raggiungere il lago Sorapis dal passo Tre Croci, transitando per la forcella Marcuoira; due ore per il rientro tramite il sentiero 215 che, sebbene caratterizzato da diversi saliscendi, presenta un dislivello complessivo, dal rifugio al passo Tre Croci, di non più di 200 metri.
Segnaletica: ottima e puntuale su tutti i sentieri.
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.